Drug name: aspirinaact

Description:

Cos'è Aspirinaact (acido acetilsalicilico + acido ascorbico)


Aspirinaact acido acetilsalicilico + acido ascorbico Antiaggreganti piastrinici, Antipiretici, Analgesici FANS Bayer S.p.A.

Confezioni e formulazioni di Aspirinaact disponibili in commercio


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A cosa serve Aspirinaact e perchè si usa


Per il trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato, ad es. cefalea, mal di denti e dolori mestruali. Nel raffreddore comune o nei sintomi influenzali per il trattamento sintomatico di dolore e febbre.

Aspirinaact è indicato negli adulti e negli adolescenti di età superiore a 16 anni.

Indicazioni: come usare Aspirinaact , posologia, dosi e modo d'uso


Posologia

L'acido acetilsalicilico non va assunto per più di 3 giorni (in caso di febbre) o di 3 - 4 giorni (in caso di dolore) salvo diversa indicazione del medico.

Adulti:

1 compressa effervescente quale singola dose, che può essere ripetuta a intervalli di un periodo minimo di 4 ore se necessario. La dose massima giornaliera non deve superare 3 compresse effervescenti, corrispondenti a una dose massima giornaliera di 2400 mg di acido acetilsalicilico.

Popolazione pediatrica

Adolescenti (di età pari e superiore a 16 anni):

Questo medicinale va usato solo in adolescenti di peso superiore a 53 kg.

Va usata la dose efficace più bassa.

La dose giornaliera raccomandata di acido acetilsalicilico nei bambini è di 60 mg/kg di massa corporea, suddivisi in 2-3 dosi, pari a 15 mg/kg ogni 6 ore. La dose massima giornaliera non deve superare 3 compresse effervescenti, corrispondenti a una dose massima giornaliera di 2400 mg di acido acetilsalicilico.

Il dosaggio di Aspirinaact (800 mg di acido acetilsalicilico/480 mg di acido ascorbico) può non essere indicato per il trattamento degli adolescenti a causa dei limiti di peso.

Per l'uso in questa popolazione sono disponibili altri prodotti contenenti dosi inferiori di acido acetilsalicilico.

Bambini (di età inferiore a 16 anni):

Aspirinaact non deve essere usato nei bambini di età inferiore a 16 anni. In caso di somministrazione accidentale, vedere il paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni di impiego“ e il paragrafo 4.9 “Sovradosaggio“.

Pazienti anziani (di età pari e superiore a 65 anni) e pazienti con basso peso corporeo

L'acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei pazienti anziani per via di possibili comorbilità o basso peso corporeo (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Va usata la dose efficace più bassa.

Pazienti con insufficienza epatica:

L'acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata (vedere paragrafo 4.4). Si raccomanda la riduzione della dose o il prolungamento degli intervalli di dosaggio.

L'acido acetilsalicilico è controindicato nei pazienti con insufficienza epatica grave (vedere paragrafo 4.3).

Pazienti con insufficienza renale o circolazione cardiovascolare compromessa:

L'acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei pazienti con insufficienza renale lieve o moderata o con circolazione cardiovascolare compromessa (vedere paragrafo 4.4). Si raccomanda la riduzione della dose o il prolungamento degli intervalli di dosaggio.

L'acido acetilsalicilico è controindicato nei pazienti con insufficienza renale grave o con insufficienza cardiaca grave e non controllata. (vedere paragrafo 4.3).

Modo di somministrazione

Per uso orale. La compressa effervescente va sciolta in un bicchiere d'acqua prima dell'assunzione. La compressa effervescente non va presa a stomaco vuoto per ridurre l'irritazione gastrica.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Aspirinaact


L'associazione acido acetilsalicilico con acido ascorbico non deve essere usata nei seguenti casi:
  • ipersensibilità ai principi attivi acido acetilsalicilico, acido ascorbico o ad uno qualsiasi degli eccipienti, o ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) (cross-reattività);
  • pazienti con mastocitosi preesistente, in cui l'uso dell'acido acetilsalicilico può indurre gravi reazioni da ipersensibilità (tra cui shock circolatorio con rossore, ipotensione, tachicardia e vomito);
  • anamnesi di asma indotta dalla somministrazione di acetilsalicilati o sostanze con un'attività simile, in particolare farmaci antinfiammatori non steroidei;
  • terzo trimestre di gravidanza (oltre la ventiquattresima settimana di gestazione) (vedere paragrafo 4.6);
  • ulcera peptica in fase attiva;
  • diatesi emorragica acquisita o congenita;
  • insufficienza renale grave,
  • insufficienza epatica grave,
  • insufficienza cardiaca grave non controllata,
  • co-somministrazione di metotrexato usato in dosi di 15 mg/sett. o superiori (vedere paragrafo 4.5);
  • co-somministrazione di anticoagulanti orali con acido acetilsalicilico in pazienti con anamnesi di ulcere gastroduodenali (vedere paragrafo 4.5).
  • Nefrolitiasi o storia clinica di nefrolitiasi
  • Iperossaluria
  • Emocromatosi

Aspirinaact può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

L'inibizione della sintesi delle prostaglandine può avere effetti avversi sulla gravidanza e/o lo sviluppo embrio-fetale. I dati tratti dagli studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto spontaneo, malformazioni cardiache e gastroschisi in seguito all'uso di inibitori della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari ha avuto un aumento da meno dell'1% all'1,5% circa. Sembra che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia.

Negli animali, è stato dimostrato che la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine provoca un aumento della perdita dell'embrione pre e post-impianto e della letalità embrio-fetale. Inoltre, un'aumentata incidenza di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari, è stata segnalata in animali ai quali era stato somministrato un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico della gestazione.

Tranne nei casi in cui è assolutamente necessario, l'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato durante le prime 24 settimane di gravidanza. Se si somministra acido acetilsalicilico a una donna che pianifica una gravidanza o che è in stato di gravidanza durante le prime 24 settimane, la dose deve essere la più bassa possibile e la durata del trattamento la più breve possibile.

Oltre la 24° settimana di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:
  • tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare).
  • disfunzione renale, che può evolversi in insufficienza renale con oligoidramnios.
Nelle ultime fasi della gravidanza, la madre e il neonato possono presentare:
  • prolungamento del tempo di sanguinamento, dovuto all'inibizione dell'aggregazione piastrinica che può manifestarsi dopo la somministrazione di dosi molto basse di acido acetilsalicilico.
  • inibizione delle contrazioni uterine che determina il ritardo o il protrarsi del travaglio.
Di conseguenza, l'acido acetilsalicilico è controindicato nel terzo trimestre di gravidanza (oltre la ventiquattresima settimana di gestazione) (vedere paragrafo 4.3).

Allattamento

L'acido acetilsalicilico passa nel latte materno.

Pertanto, l'uso di acido acetilsalicilico non è raccomandato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.4).

Fertilità

Considerato il numero limitato di dati pubblicati disponibili, gli studi sull'uomo non mostrano alcun effetto rilevante dell'acido acetilsalicilico sulla compromissione della fertilità e non ci sono evidenze conclusive negli studi sugli animali.

Quali sono gli effetti indesiderati di Aspirinaact


I seguenti effetti indesiderati si basano sulle segnalazioni spontanee post-immissione in commercio relative a tutte le formulazioni di Aspirina, tra cui il trattamento per via orale a breve e a lungo termine.

Le frequenze degli effetti indesiderati sono classificate come segue:

Molto comuni: ≥1/10

Comuni: ≥1/100 a < 1/10

Non comuni: ≥1/1000 a < 1/100

Rari: ≥1/10.000 a < 1/1000

Molto rari: < 1/10.000

Non noti: non possono essere stimati sulla base dei dati disponibili

Patologie del sistema emolinfopoietico

Non noti:

Anemia o anemia da carenza di ferro con i rispettivi segni e sintomi di laboratorio e clinici quale conseguenza di emorragia.

Emolisi e anemia emolitica in pazienti affetti da forme gravi di deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD).

Trombocitopenia

Disturbi del sistema immunitario

Non noti:

Reazioni di ipersensibilità, reazioni anafilattiche, asma, angioedema.

Le reazioni da ipersensibilità con le rispettive manifestazioni di laboratorio e cliniche includono reazioni a carico della cute, delle vie respiratorie, del tratto gastrointestinale e del sistema cardiovascolare, in particolare nei pazienti con asma. I sintomi includono eruzione cutanea, orticaria, edema, prurito, calo della pressione arteriosa, sindrome asmatica, dispnea, rinite, congestione nasale, distress cardiorespiratorio e, molto raramente, reazioni gravi, tra cui shock anafilattico o angioedema.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Molto rari:

L'acido acetilsalicilico riduce l'escrezione dell'acido urico. Ciò può provocare gotta nei pazienti che tendono già a un'escrezione limitata dell'acido urico.

Non noti:

Ipoglicemia

Patologie del sistema nervoso

Non noti:

Cefalea, capogiro, sensazione di perdita dell'udito, tinnito, che indicano di solito un sovradosaggio.

Emorragia intracranica e cerebrale.

Patologie vascolari

Non noti:

Sindromi emorragiche (epistassi, sanguinamento delle gengive, porpora, emorragie urogenitali, ecc.) con aumento del tempo di sanguinamento. Il rischio di sanguinamento può persistere per 4-8 giorni dopo l'interruzione dell'assunzione di acido acetilsalicilico. Può causare un aumento del rischio di emorragia in caso di interventi chirurgici. Possono verificarsi anche emorragie intracraniche e gastrointestinali. L'emorragia intracranica può essere fatale, soprattutto se il medicinale è somministrato agli anziani.

Sono state segnalate emorragie gravi ed emorragia cerebrale (soprattutto nei pazienti con ipertensione non controllata e/o sottoposti a terapia concomitante con anticoagulanti), che in singoli casi potrebbero essere potenzialmente fatali.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Rari:

Sintomi di reazioni da ipersensibilità come sindrome asmatica, rinite, congestione nasale.

Non noti:

Edema polmonare non cardiogeno con uso cronico e nel contesto di una reazione da ipersensibilità dovuta ad acido acetilsalicilico.

Patologie gastrointestinali

Comuni:

Disturbi del tratto gastrointestinale superiore e inferiore come dispepsia, reflusso, diarrea, nausea, vomito.

Non comuni:

Dolori gastrointestinali e addominali

Rari:

Disturbi del tratto gastrointestinale superiore: esofagite, duodenite erosiva, gastrite erosiva, ulcerazione esofagea, perforazione.

Disturbi del tratto gastrointestinale inferiore: ulcere dell'intestino tenue (digiuno e ileo) e dell'intestino crasso (colon e retto), colite.

Molto rari:

Emorragia gastrointestinale occulta o conclamata (ematemesi, melena, ecc.) con conseguente anemia da carenza di ferro. Il rischio di sanguinamento è correlato alla dose.

Ulcere gastriche e perforazioni gastrointestinali.

Queste reazioni possono o non possono essere associate a emorragia, e possono manifestarsi con qualsiasi dose di acido acetilsalicilico in pazienti con o senza sintomi premonitori o anamnesi pregressa di eventi gastrointestinali gravi.

Non noti:

Diarrea con dosi elevate di acido ascorbico.

Malattia dei diaframmi intestinali (specialmente nel trattamento a lungo termine)

Patologie epatobiliari

Non noti:

Aumento degli enzimi epatici (transaminasi), compromissione epatica, lesione epatica principalmente di tipo epatocellulare.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comuni:

Orticaria, eruzione cutanea, prurito

Non noti:

Reazioni cutanee

Patologie renali e urinarie

Non noti:

Compromissione renale, insufficienza renale acuta.

Nefrolitiasi (ossalato di calcio) dovuta ad acido ascorbico.

Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione

Non noti:

Sindrome di Reye (vedere paragrafo 4.4).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

Patologie correlate:


Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

CODIFA - L'informatore farmaceutico